copdeiphagorc(IronBonehead) Cripte che si aprono, tombe che si scoperchiano, rituali che invocano demoni innominabili. Ascoltare questo split album è come avvicinarsi a questa catastrofe dell’occulto, a questo rituale del male. “Accept the Mark”, appunto, accettate il marchio di Satana e non ve ne pentirete. Deiphago, dalle Filippine, un mostruoso, longevo (sulla scena dagli anni ’90) e underground esempio dei primissimi Slayer, ma suonati alle velocità dei Morbid Angel, degli Autopsy, Carcass e via dicendo. Accelerazioni improvvise, distorsioni catastrofiche, ruggiti, urla, schiamazzi, caos e l’inferno, ovviamente. Dei due pezzi che presentano, una è la cover di “The Last Slaughter” dei Sarcofago. Un pezzo affrontato con un nichilismo estremo. Ritual Combat è la seconda catastrofe (loro sono di Los Angeles) del marchio. Le sonorità si spingono verso un death metal estremamente veloce e in alcuni frangenti toccano il black metal. Siamo sul confine con i Ritual Combat e anche in questo caso il sound si rifà a schemi vecchi, furiosi e senza freni. Delle due canzoni è adorabile “Black War 666” grazie al suo riffing iniziale tra hardcore e death metal, le sue accelerazioni sfrontate e cupe e un atteggiamento vocale in stile AC e di scream puro e malvagio. Nonostante il carattere underground delle due band, la produzione è più che buona e gli strumenti hanno il giusto spessore, vedi la batteria nuda e cruda e senza troppe laccature. Un “realismo” musicale ed estremo, senza ombre e sincero nella sua efferata violenza. Accettate il marchio, è solo in 500 copie in vinile.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10