copdemiseofthecrown(Autoprodizione) L’immagine giovanlie e sbarazzina dei canadesi Demise of the Crown lascia intuire subito che i nostri non suonano power metal ‘puro’, ma lo contaminano con le più disparate influenze nel loro debut autotitolato. E d’altronde, in questo seguono il miglior gruppo power che il Canada ci abbia dato, i 3 Inches of Blood. I primi secondi di “We are Invicible” fanno quasi pensare ai Dragonforce, ma in realtà siamo su tutt’altre latitudini musicali: direi quelle di un power/groove metal alla Mystic Prophecy, con una minima componente us metal, arrabbiato ma capace anche di efficaci rallentamenti. Groove più intenso e moderno con “Human Denial”, che passa con nonchalance dal (quasi) black al (quasi) doom; la commistione di generi prosegue in “Sides of the Wave”, che passa da momenti modern ad afflati epici. In “Don’t worry” Darren Beadman mostra che la sua ugola può ricordare quella di Ripper Owens; con la power ballad “Eons” si chiude un disco ruggente e istintivo, che trae vantaggio dalla sua stessa brevità. Interessanti!

(René Urkus) Voto: 7/10