copDEMIURGON(Unglodly Ruins) Non mi piace citare i gruppi da cui provengono i singoli musicisti o spettegolare sul fatto che un dato gruppo è nato dalle ceneri di un’altra realtà musicale. In fin dei conti se c’è una formazione nuova con un nuovo nome un motivo dovrà pur esserci. Posso solo ipotizzare che un manipolo di persone con un bel po’ di esperienza alle spalle si sia unito per un comune intento: mettere insieme le proprie conoscenze e sfornare un lavoro quanto più maturo possibile. Almeno questo è il mio parere una volta ascoltato questo platter. In dieci tracce i nostri tracciano un percorso musicale molto maturo. Mi vengono in mente i Morbid Angel di metà carriera, anche se un po’ più inclinati verso il cantato “sporco”. Continui cambi di tempo e velocità rendono ogni traccia dinamica e accattivante, senza nessun particolare calo di tensione o interesse nell’ascoltatore. Mi sono piaciute soprattutto le improvvise accelerate pestate ma tecnicamente ben supportate. Sperando in una qualità altrettanto alta nei live, non resta che sottolineare la stupenda copertina di uno “sconosciutissimo” artista internazionale. Da avere.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8,5/10