(Putrid Cult / Dark Horizon) Al terzo album i polacchi M. ed N.D. che sono l’uno chitarra e l’altro batteria e voce. I due suonano il black metal nella maniera più fredda, grezza e primeva possibile con code finali dove regnano sintetizzatori arcani e stranianti. Una produzione che si adegua al genere, dunque ruvida e se si vuole anche approssimativa, rende il sound dei due musicisti polacchi ancora più inquieto, misterioso e al contempo nichilista. Quattro pezzi, cinque con l’intro, di poco oltre mezz’ora lasciano intendere che le loro strutture sono dalla lunga durata. Già la title track che segue l’intro dice tutto di quello che è l’universo Demonic Temple. Ritmi aspri e tellurici, chitarre ribollenti, distorte in una maniera fredda, ghiacciata e melodie che evocano mistero e distanze ignote. La title track è un vento artico che piomba sull’ascoltatore con la propria pesante, opprimente quanto maledetta essenza. “Night of Everlasting Fire” possiede sin dall’inizio atmosfere misteriose ed oscure quanto epiche nel suo prosieguo che rievocano qualcosa dei primi Mayhem o dei Gorgoroth più pericolosi e devastanti. Un brano nel quale il lavoro ritmico abbinato ai riff dirompenti creano un wall of sound di mistero, morte e apocalisse. Incipit alla Mayhem anche per “Secret Temple of Invisible Light”, grazie a un riff cantilenante che muta e una base ritmica frazionata ed evolutiva nel corso del pezzo, dove l’atmosfera diventa tetra, misteriosa e ricorda scenari alla Blut Aus Nord. “Proclaming the Truth of the Other Side” è l’ultima composizione che mette dentro una marcia veloce, tenendo sempre ben in mostra scenari tenebrosi. A suo modo rispetto alle altre tre composizioni “Proclaming the Truth of the Other Side” è a suo modo quella più caotica quanto la più canonica in fatto di black metal. “Through the Stars into the Abyss” possiede quel taglio sinistro, inquietante nei riff, nelle pieghe dei pezzi che si avverte un po’ ovunque. Se i Demonic Temple elevano l’occultismo come tema portante dei loro testi, ebbene questa disciplina trova il suo giusto spazio e il suo corretto universo di suoni che interpretano alla lettera i suoi principi.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10

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