(Osmose Prod. / Hells Headbangers Rec.) Quest’anno i Denial Of God hanno creato tanto e lo dimostra l’EP di giugno “The Shapeless Mass”, una compilation in cassetta e ora, addirittura, un nuovo full length. Si, addirittura, perché i danesi sono oggi al terzo album in studio nell’arco di quasi tre decenni e glorificano, con l’oscurità ovviamente, il loro combattivo, volubile a tratti fantasioso, probabilmente scarno ma possente black metal. Un’ora e poco più e chitarra, basso e batteria si sovrappongono per creare una colata di odio, orrore ed esoterismo. Per quanto veloci, a tratti minimalisti e nichilisti, alcuni frangenti di “The Hallow Mass” posseggono un clima ipnotico. Riff reiterati, spesso solenni, fraseggi striduli e cantilenanti, un basso che segue le linee principali e un’attitudine del tutto underground, creano del black metal che riesce a mostrare diverse velocità e, soprattutto, un’influenza dell’heavy metal nella costruzione delle melodie portanti. Tutto questo nasce attraverso dei pezzi di lunga durata, nei quali la band non si abbandona a cavalcate infinite, ma sfrutta variazioni di temi e di ritmi, pur restando su architetture semplici e con melodie che fanno presa. Atto ambient e pagan con “Hour of the Worm” e una manifestazione di forza e power black metal con “The Transylvanian Dream”. “The Hallow Mass” presenta influssi e soluzioni di alcuni generi, con i Denial Of God però che raggruppano ogni idea, istinto e barlume d’inventiva in un’unico, tetra e pagano incantesimo.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10