(Osmose Productions / Hells Headbangers) Sette anni dopo l’album “Death and the Beyond” i blackster danesi ritornano al formato ridotto. La band ha da sempre pubblicato EP, split e pubblicazioni differenti dal canonico e pur necessario formato full length. Solo due in carriera, l’altro è “The Horrors of Satan” del 2006. Si consideri che i danesi sono in azione dagli albori degli anni ’90. I Denial Of God ritornano con il loro bruciante e nichilistico black metal, che quando non corre è notte fonda. Un’oscurità senza pari. Almeno è così per la title track e “The Statues Are Watching”, oltre sedici minuti in due. Due le cover, “Call from the Grave” dei Bathory e “Mama Loi, Papa Loi” di Exuma. Apprezzabile il lavoro di Galheim alla batteria, i suoi colpi sono sapienti o selvaggi, ma sempre puntuali e ottimi per la resa finale dei pezzi. Quando il black metal non è solo blast beat e furia totale, Venom e Bathory emergono dal tutto. “Call from the Grave”, come già ribadito è dei Bathory, sembra un tributo a tutto il genere. Il mid tempo incrollabile, il riffing possente e squadrato, l’arsa e tribolante voce di Ustumallagam, sono heavy metal che diventa black metal. Dando così l’impressione di ascoltare non solo i Bathory, ma anche i Darkthrone o I Keep Of Kalessin e così via. Inusuale la seconda canzone scelta per completare l’EP, presa dal musicista delle Bahamas, per la quale però il trio danese è riuscito a creare un certa personalizzazione della canzone.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10