copdesirebefored(Murdred Music) Quando “Fracture” da il via a questo debut album è da subito chiaro che si ha a che fare con una band di melodic death metal e hardcore. “Un’altra” ho subito pensato, ma nel mentre in cui i miei esausti neuroni (dai continui arrivi di questo tipo di proposta) formulavano il suddetto pensiero, istantaneamente si riconosceva ai suoni uno spessore e una definizione non comuni. L’opener “Down the Surface” ha definitivamente chiarito che la base su cui costruire le composizioni è il melodic death metal, poi c’è il metalcore che coopera con le solite coordinate, ma è l’hardcore probabilmente la vera anima nel retroterra musicale dei Desire Before Death. Un’anima molto più espressiva di quanto si creda e lo stesso metalcore non è il solito, ma ha per l’appunto un concreto risvolto hardcore nelle strutture proposte. A questo aspetto si sommano anche dei passaggi solisti delle chitarre, davvero operose, ben puliti ed espressivi e che vanno dunque ad arricchire l’insieme. Da segnalare anche il contributo vocale di Massimiliano Vecchi, uno che farebbe faville a cantare in una qualsiasi band hardcore o straight edge, pur dimostrando di poggiare le tonalità anche verso il growl. Non mancano cori che rinforzano la presa delle vocal e alcuni passaggi chiave. Gli stessi consueti breakdown vengono inseriti con un dinamismo e una parsimonia e precisione che il sentirli non stanca. Detto delle chitarre è doveroso non far torto al resto della band, cioè al duo Ferrari-Pellegrini, basso e batteria, e va sottolineato come la loro prova si dimostri dinamica e bilanciata, oltre che ben adatta ad ogni situazione. Le puntate più svedesi, come in “Silent Heart”, sono espresse nel riffing, mentre il Vecchi si muove su piani hardcore e vocalmente arrabbiati, creando un giusto e singolare contrasto. Ogni cosa è ben espressa e al suo posto, anche l’intermezzo (circa un minuto e mezzo) thrashcore di “The Deceit”. La loro modernità si rivela anche attraverso brani come “Straight Reaction” i quali passano dai Testament al ruvido metalcore e poi fino al deathcore, oltre alla seguente e conclusiva “Fade Forever”, perfetta sintesi tra thrash metal e metalcore. Pochi ascolti e “Beyond the Threshold” diventa molto familiare e se i Desire Before Death scrivessero in futuro qualche pezzo più incisivo, melodicamente parlando, potrebbero tirar fuori il disco dell’anno, nell’ambito del death/metalcore. Registrato e missato da Dualized ed Eddy Cavazza per dysFunction, l’album è stato poi masterizzato in Finlandia da Mika Jussila. Questo iter ha notevolmente aiutato la band a presentare al meglio la propria musica.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10