(Nuclear Blast Records) Più pesanti. Più tetri. Più melodici ma in chiave decadente. I belgi Diablo Blvd. fanno un passo avanti con questo quarto album rispetto al precedente “Follow the Deadlights” (recensione qui): la tendenza hard rock viene meno, a favore di una enfasi sull’heavy metal, sul groove metal, grazie a undici brani massicci, moderni, taglienti e dannatamente grintosi. Cattiva “Animal”. Palesemente incazzata e spudoratamente catchy “Sing From The Gallows”: ritornello superbo, un brano che dal vivo deve risultare irresistibilmente travolgente (a livello ritmico ricorda remotamente la storica band italiana Susy Likes Nutella). Oscura ma coinvolgente “God In The Machine”, mentre le tenebre scendono ulteriormente con la possente “You Are All You Love”, brano con fugaci linee guida nu-metal… dettaglio presente anche su “The Song Is Over”, assieme ad un groove monolitico ed una rabbia scatenata. Decadenza e malinconia rock con “Demonize”, una decadenza che si intensifica con il goth-wave di “The Future Will Do What It’s Told”. La conclusiva “Summer Has Gone” torna sul pesante, sul cattivo, sull’assalto frontale per un brano che chiude una sequenza prova di debolezze, piena di una energia tale che la band -che so è sempre dimostrata efficace- sembra rinata, rigenerata… quasi una nuova vena compositiva, una nuova ispirazione. Un album di metallo curato, moderno, complesso: la band offre sonorità dirette, ogni riff viene sputato in facci all’ascoltatore… ma il livello di cura, di produzione, di elaborazione moderna, gotica, dark e alternative mette in piedi un album diverso, originale, personale, molto adulto e privo di debolezze, suonato da musicisti d’alto livello, con un singer che -nel suo ambito- non teme confronti grazie ad un timbro potente, melodico, maschile ed infinitamente rock. Un disco di oggi completamente in linea con i tempi odierni: complessamente oscuro, intelligentemente violento ma crudelmente spietato.

(Luca Zakk) Voto: 8/10