(Autoproduzione) Musica complessa in questi due brani di debutto del trio italiano Diathexis. La band si è formata di recente, nel 2019, e comprende il batterista Marco Viosi (dei grinders Basara), il vocalist Pierluigi Cavazzano (dei thrashers Gladio) assieme l’autore della musica Alessio Marzola; nonostante le esperienze precedenti (specialmente di Marco e Pierluigi), la musica dei Diathexis si rivela molto particolare, sperimentale, non prevedibile, con tendenze alternative, post rock, ispirandosi alle sonorità di bands, tra le altre, quali Porcupine Tree e Isis, il tutto in chiave molto progressiva, tecnica, imprevedibile ed estremamente curata. Due soli brani i quali fanno tuttavia capire molto bene la direzione stilistica del gruppo: “Captain’s Call” regala teatralità poetica alla voce ed un intreccio ritmico suggestivo, contorto, provocante, coronato da una chitarra solista molto intensa, mentre “Spoiler” riesce a strizzare l’occhio al jazz, grazie a linee di basso e batteria molto intense con arrangiamenti tutt’altro che scontanti, mentre il vocalist riesce ad essere caldo e rock prima, violento e aggressivo poi… il tutto con l’indovinata scelta delle eccentriche tastiere di Osvaldo Indriolo (Give Us Barabba) che emergono con un pizzico di follia. Solo due brani, ma le idee sembrano molto chiare: la band risulta compatta, unita, capace di inseguirsi, di arricchirsi, di stimolarsi. Due brani che hanno richiesto un anno di lavoro… tanto tempo, forse impiegato anche per scegliere con cura la direzione musicale da seguire: ora sarà interessante attenderli in al varco disco completo… sfidando la loro creatività e la capacità di scrivere brani di questo livello che possano comunque risultare fruibili per un pubblico meno elitario..

(Luca Zakk) Voto: 7/10