(Dreamcell11/Aural Music) Affacciarsi ad un album dei Dismal è come sporgersi senza appigli sull’orlo dell’abisso, mentre l’inoltrarsi nel percorso di “Quinta Essentia” va molto, molto oltre l’esperienza musicale. Nonostante le dieci corpose tracce, qui non ci sono delle canzoni. “Quinta Essentia” non è musica, ma un’entità che ingloba la musica. La superlativa voce di Rossana Landi va oltre il cantato e, affiancata a cori e voci narranti, permette di compiere l’ultimo passo verso la definizione artistica di questo album: puro TEATRO. I brani come atti, la musica che giocosa saltella tra il primo ed il secondo piano, tra il palco e dietro le quinte, rubando e restituendo la scena, dominando e poi accompagnando, in una deliziosamente irrazionale altalena di sensazioni, pensieri, visioni. Tra pazzia ed equilibrio, tra il capriccioso e l’impegnato, tra il bizzarro ed il concreto. “Quinta Essentia”, nonostante sia diffuso come prodotto musicale, non va ascoltato. Non va sentito. Non va nemmeno vissuto… ma va decisamente assorbito, interpretato con i propri pensieri, i propri sentimenti, le proprie deviazioni… quelle intime perversioni. “Quinta Essentia” cambia ad ogni ‘ascolto’. Muta, evolve, distorce, devia, cresce, cambia colore, si arricchisce… quasi se l’effetto emozionale dell’album non derivasse dall’album stesso, ma da un sempre nuovo spirituale amplesso tra l’album e l’ascoltatore. Il punto di incontro tra i migliori Therion e i migliori Theatre of Tragedy spinto verso una più poetica, carnale e classica evoluzione stilistica, nella quale la musica sinfonica, i violini, il folk, il metal… ma anche tango e valzer si uniscono per dar forma a qualcosa di immenso, incantevole e superbamente provocante. “Quinta Essentia” è un disco dotato di vita propria, un disco che continua a stuzzicare e porre domande e, come emerge dall’opera stessa… se una domanda è possibile, ci deve essere una risposta!

(Luca Zakk) Voto: 10/10