(Forever Plagued) Oscurità. Atmosfere sinistre, gelide e mortifere. Nichilismo ed odio totale. In altre parole: black metal. Non troverete alcun elemento sinfonico, nulla che possa essere minimamente inteso come mainstream o commerciale in “Hell”, quarta fatica di Do Skonu, duo ucraino che ha assimilato alla perfezione la lezione del black metal scandinavo, riproponendolo con un’efficacia ed un’ispirazione fuori dal comune. L’influenza norvegese è palese nei momenti più tirati, mentre l’epicità tipica del black finlandese affiora in pezzi come “To The Night” o “Wormwood Star”, nelle quali l’impronta di Horna e Satanic Warmaster è piuttosto marcata. Nonostante l’efferatezza e spontaneità tipiche del genere, le composizioni sono concepite in maniera intelligente e mai banale, alternando sapientemente riffs serratissimi, epicità, soffocanti passaggi doom ed una vena melodica che serpeggia sottopelle che, anziché svilire l’impatto dei pezzi, ne aumenta l’oscurità, spingendosi verso tetri territori ambient nel brano “Great Threshold”, che introduce la gelida “Lightbringer”, dove furia black e maestosa epicità convivono in uno dei pezzi più avvincenti dell’album. Epicità che viene messa da parte in favore della cieca brutalità su “Death To The World”, valorizzata da un rallentamento centrale che rende ancor più letale il finale bestiale. Un album imprescindibile per qualsiasi amante del black metal scandinavo dei primi anni ’90. da avere!

(Matteo Piotto) Voto: 9,5/10