(Vendetta Records) Non tuonano dalla Scandinavia questi blacksters anonimi, questo quintetto volutamente misterioso, come potrebbero far pensare moniker e titolo, ma ci sono vicini, visto che provengono dal nord della Germania. “Ødnis”, il loro secondo album, offre tracce che trattano argomenti molto standard -considerato il genere- ovvero isolamento, perdita, disperazione, guerre e forze naturali… ma musicalmente riescono ad esercitare un certo fascino, senza reinventare nulla, tuttavia costruendo in modo molto suggestivo questi dieci avvincenti brani, ricchi di drammaticità ed una irruenza molto combattiva. Diretta e potente “Fährde”, un brano di apertura che riesce a svelare l’energia ed attrarre l’ascoltatore con blast beat incalzanti e parentesi ricche di atmosfera epica. Interessante “Schattenschafott”: drumming travolgente e cantato non certamente prevedibile, innalzano il livello di un brano che gioca tra mid tempo marziali e sfuriate ai confini con il death metal. Esaltante “Ruß”, irresistibile quel senso di gloria dannata che emerge dalla melodica “Herbstluft”. Domina un mid tempo malinconico e lacerante su “Laere”, il tremolo dipinge scenari esaltanti su “Der letzte Pfad”, mentre “Moorbrand” tende più ad impostazione aggressiva, guerriera, anche se remotamente atmosferica. Scorrevole il black pulsante di “Heimkehr”, possente “Adern des Abgrunds”, prima della ben riuscita e conclusiva “Enthauptet”, un traccia ricca di dettagli ben inseriti in un assalto frontale micidiale. Album che offre piacevoli sensazioni; non certamente innovativo… tantomeno particolarmente variegato, ma sicuramente corposo, convincente, capace di coinvolgere ed esaltare con quell’aura old school mescolata ad un black con tendenze più attuali.

(Luca Zakk) Voto: 7/10