copdomovoyd(Svart Records) Estremo confine tra suono e rumore. Emissioni acustiche che trovano origine in uno spazio siderale, che trovano nuova vita nell’impatto con l’atmosfera terrestre, nella quale si trasformano, evolvono, si intensificano. I finlandesi Domovoyd catturano questi indefinibili astri e li convertono in uno sludge/drone, capace di ipnotizzare, annebbiare, spingere in un viaggio mentale che osa varcare i confini di quello fisico. Imponenti nel concetto sonoro, i quattro musicisti sembrano appartenere ad una dimensione surreale: sono estremamente futuristici, ma la loro musica è basata su suoni classici, reali, in un certo senso decisamente vintage. La voce del cantante sembra assorbita da un buco nero, i suoni distorti sono aggressivi, mentre le melodie mettono in seria crisi ogni equilibrio mentale. Sporca, distorta, spinta ai confini di mondi sconosciuti la potente “Incarnation”. Esaltazione del concetto di “post” sulla complessa “By Taking Breath” capace anche di trasformare un assolo di chitarra ispirato agli albori del rock in qualcosa di influenzato dalle immense forze che coordinano l’universo. Pace mentale che all’improvviso viene violentata su “Lamia”, mentre “Effluvial Condenser” con la sua imponente durata (oltre tredici minuti) crea un’atmosfera propria,  materializza un mondo diverso, dove elementi fatti di alternanza luminosa, di fluidi che si animano, di elementi senza vita che prendono il sopravvento danno origine ad uno scenario in assurdo equilibrio tra la pace dei sensi e la follia più estrema. La conclusiva “Argenteum Astrum” crea una propria teoria sonora, materializzando un ologramma di sensazioni umane che si fondono una dentro dell’altra, rigenerandosi, riproducendosi, sconvolgendosi, evolvedosi.  Una spirale di sonorità cosmiche che riescono a marcare una chiara divisone da tutto ciò che è definito “space-oriented”. I Domovoyd prendono generi come il psichedelico, il doom, lo stoner e lo space, li mescolano, li riprogrammano, danno loro nuova intensa vita, una vita lontana dai mondi conosciuti, dalla fisica dimostrata, dalle regole ovvie.

(Luca Zakk) Voto: 8/10