copDormin(Beyond… Production) Le dichiarazioni di intenti non lasciano spazio a dubbi: viaggio psicologico, attraverso una malattia, una deviazione, ai confini con la pazzia, passando per la morte e la rinascita. Un concept album che descrive un viaggio oscuro con una colonna sonora altrettanto oscura. I siciliani Dormin debuttano così dopo qualche anno di gavetta (si sono formati nel 2011) e propongono qualcosa che risulta incrociare le strade di diversi generi musicali estremi. C’è doom, c’è death. In certi punti ci si affaccia al black. Ma la dominante che regola tutto il lavoro di queste sette tracce (tre quarti d’ora di musica) è la direzione ambient, capace di estrarre i sentimenti dal profondo e metterli in mostra. A livello vocale la band offre un growl/scream possente, ma non rinuncia ad evidenziare certi stati d’animo con una voce pulita, profonda, inquietante molto ben riuscita. Contrastante lo sviluppo di “Resonance (Synoptic Voyage Into Nothingness)”, che tocca idee alternative e “post” unendo una parte estrema con una parte più profonda, progressiva, elaborata e pulita. Riesce a destabilizzare l’equilibrio mentale l’ottima “Spettri Nello Specchio”, mentre trovo molto ben fatta la title track, un pezzo che abbandona il metal estremo per concentrarsi sul lato ambient della creazione della band. Le idee proposte sono valide, interessanti. Certi passaggi sono molto ben concepiti e musicalmente la band è capace di dimostrare quanto vale anche a livello esecutivo. Manca una chiara linea guida, una definizione del suono, un orientamento chiaro, ma è sicuramente causa dell’esperienza. “Psykhe Comatose Disorder” ha molti punti a favore, riesce a trasmettere bene il suo messaggio; sono sicuro che i Dormin con il prossimo lavoro sapranno fare scelte che taglieranno le direzioni a loro non adatte, focalizzandosi su una proposta più compatta ed identificativa: a livello di capacità e creatività non gli manca certamente nulla.

(Luca Zakk) Voto: 6/10