copdragonheart(Pitch Black Records) I brasiliani Dragonheart sono attivi da quasi venti anni, e da quindici portano avanti una loro trilogia fantasy che, con questo “The Battle Sanctuary”, giunge alla sua conclusione. Come accade per molti colleghi sudamericani, per forgiare il proprio sound guardano più agli States che alla vecchia Europa. La opener “Far from Heaven… close to Hell” è dunque una discreta mazzata di us power: ma per apprezzare il disco deve per forza piacervi lo stile vocale di André Mendes, talora vicino a Tann degli Ironsword, talora sguaiato e caciarone come pochi altri singer della scena. Appunto in “The Arcane’s Palace”, uno dei brani più melodici ed epici al tempo stesso, il nostro chiede troppo al proprio rude vocione, e sugli alti a inizio brano sembra dare l’impressione di strozzarsi! Il mio giudizio finale è inevitabilmente condizionato da questa prestazione. Martellante “Inside the Enemy’s Mind”; “Battle Lines” è vicinissima ai già citati Ironsword, ma anche qui Mendes non dà il meglio di sé. Un breve momento di riposo nella battaglia si ha con la ballad acustica “Marching under the Stars”, ma ancora Mendes rovina un po’ l’atmosfera; non brilla, poco oltre in scaletta, la già sentita “Kill the Leader”, mentre la conclusione è affidata alla convincente “Time will tell”, altro pezzo melodico, certamente il più europeo del lotto, con richiami ai Primal Fear e agli Iron Savior. Mi dispiace dirlo ma “The Battle Sanctuary” non mi sembra un prodotto memorabile.

(René Urkus) Voto: 5,5/10