(Signal Rex) Nuova entry dalla fredda e prosperosa Islanda, una new entry che propone un mostruoso debutto. Nonostante le moderne tendenze atmosferiche loro se ne infischiano e offrono in sacrificio la negazione del divertimento con un black efferato e devastante, ricco di energia, melodia, ritmo, forza brutale resa eccelsa da un growl possente e capace di negare ogni barlume di luce o di speranza. Un album che è un concetto orientato all’individuo sempre impegnato a combattere contro angoscia, pazzia, vari mali del mondo e dell’umanità, in una continua e disperata ricerca di una auto affermazione, di un rafforzamento violento dell’ego, che comunque sfocerà nell’inevitabile fine, nella morte, nel bel nucleo della condanna eterna. “Formæling” è furiosa e senza respiro. Tanta violenza ma anche moltissima melodia su “Bót eður viðsjá við illu aðkasti”. Mid tempo ricco di pathos, coinvolgente e sensuale con “Spáfarir og útisetur”, isterica e sorprendente “Váboðans vals”, prima della conclusiva mazzata intitolata “Holdleysa”, un brano ricco di sorprese, melodie, ambientazioni e furia sfrenata. Oscuri. Epici. Violenti. Attuali ma radicati nella tradizione old-school. Black metal essenziale, curato, intelligente e micidiale.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10