copdynazty(Spinefarm Records) Non avevo mai sentito parlare prima d’ora degli svedesi Dynazty, ma ora mi annoterò certamente il loro nome! I nostri sono al quarto disco e questo “Renatus”, a parte la copertina veramente penalizzante, mi sembra riuscito in tutti i suoi aspetti. L’opener “Cross the Line” ha qualcosa degli attuali Stratovarius o Sonata Arctica: dunque un power metal che talora si inoltra in suoni più morbidi, melodic metal o proprio hard rock. Da quello che leggo in giro si tratta di un cambiamento di sound piuttosto recente: in precedenza i Dynazty erano molto più rockettari! Bello il timbro del singer Nils Molin, che mostrerà la propria grinta in numerose occasioni nel corso della scaletta. Vincente “Starlight”, con suoni ancora più stratovarius-iani; partiture shred, talora proprio oltre i confini del prog, si affermano in “Dawn of your Creation”. Trionfale il refrain di “Incarnation”, e anche “Sunrise in Hell” indovina un ritornello a cascata che è impossibile non cantare. Nel disco c’è anche un epos di oltre sette minuti, “Salvation”, che mette d’accordo i fan del power e quelli dell’hard rock. Un disco che mi sento di consigliare per la sua freschezza e per la sua qualità.

(Renato de Filippis) Voto: 8/10