(Unique Leader Records) Cinque anni sono passati da “And So It Came to Pass”, per il trio death metal inglese. È questo il terzo album in carriera, registrato in maniera esemplare come già lo era stato il precedente (QUI). Chitarre sono fragorose e chiare, batteria che prende il proprio spazio nell’economia dei suoni, mostrando dei tappeti ritmici abbastanza articolati. Anche il basso di Al Liewellyn emerge, proprio tra lo spazio che separa la linea delle chitarre e i pattern ritmici. Le canzoni sono strutturate su una durata media di quattro minuti, con due di esse che arrivano a oltre cinque e sette minuti. Ogni pezzo ha un incipit importante, quel genere di cose che lascia ben sperare per il prosieguo del pezzo. Questa volta i Dyscarnate a differenza del passato, mostrano anche un paio di pezzi particolarmente distintivi, ovvero “Traitors in the Palace” e “All the Devils Are Here”. Pur mostrando potenza, questa volta i Dyscarnate esprimono strutture ragionate e spunti continui che mostrano una certa tecnica, attraverso una fluidità d’esecuzione nuova. Il riffing è continuo, modulato in progressioni che si mettono in mostra per forza, impatto e, ancora una volta, una tecnica perfettamente death metal. Una produzione in linea con lo stile della Unique Leader: chi conosce l’etichetta, sa quanto essa sia attenta alle death metal band di un certo spessore tecnico, pur non portandolo alle estreme conseguenze.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10