(Crucial Blast) Ricardo Donoso, John Garcia e Ryan McGuire fondono in questa nuova e terza prova, un avant-death/doom oscuro, plasmato nelle ombre e concepito con l’assistenza di due membri aggiuntivi, ovvero Greg Kelley (Heathen Shame) e Forbes Graham (Kayo Dot), alle trombe. “Old Earth” è dunque una depressa e macchinosa espressione di metal sperimentale ed estremo, con aggiunta di tratti jazz. I brani totali sono quattro e vanno dai 5’ di “Old Earth III” agli oltre 13’  di “Old Earth I”. Proprio la prima composizione degli Ehnahre appare ampiamente arbitraria nella forma, oltre 3’ di sussurri e suoni in crescendo, arpeggi per 4’ e poi una cacofonia di death metal lento e rovinoso. Poco interessante. “Old Earth II” presenta un’atmosfera sinistra e polverosa, con una sorta di “dibattito” tra gli arpeggi della chitarra e quello che sembra un violoncello. Il tutto si risolve in note dove poi partecipano un po’ tutti, nel creare una triste e inquietante atmosfera. Bello, ma ci mettono quasi 11’ per farlo. “Old Earth III” propone atmosfere più metal, ma attraverso ipnotiche andature, frammentazioni dei suoni, voci arrabbiate e in growl. Il risultato è un doom zoppicante e spiritato. “Old Earth IV” è un’apocalisse noise-doom, con pause e ripartenze devastanti. La batteria incede sempre con lentezza e il basso è trattato alla stregua di un generatore di tuoni. C‘è sperimentazione, ci sono divagazioni e idee storpie, tutto si svolge in maniera libera, però alla fine gli Ehnahre sembrano quel genere di proposta che o ti piace o ti tieni alla larga.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10