(Purity Through Fire) La redazione di Metalhead.it è da sempre in lode verso i lavori degli Eisenkult. Da sempre (QUI le recensioni dei precedenti lavori) questi audaci cantori tedeschi sono votati al black metal in maniera personale rivedendo le stesse coordinate del genere. Questi musicisti che sono anche parte di altre realtà non trascurabili come Mavorim e Meuchelmord, si distinguono non solo per l’inclusione di altre sfumature di stile inseriti nel loro black metal, ma anche grazie all’essere sopra le righe a prescindere e in maniera creativa. “Die Hölle ist hier” si apre con una nenia pazzoide, inquietante, con un coro da osteria e il tutto con sole voci. Poi si apre questa continua interpolazione tra il black metal, il thrash, le varianti pagan, dark, medieval, folk, oltre ai cenni di sintetizzatori che fanno da sponda con arrangiamenti parsimoniosi. “Die Hölle ist hier” esibisce diversi momenti validi, sia nelle sue pieghe più o meno old style, quando ve ne sono, quanto per le sue bizzarrie e trovate personalistiche da parte degli autori. In un certo senso gli Eisenkult si cimentano in vere sperimentazioni che continuando a brillare in questo suonare personale che rende coerente ogni passaggio, arrangiamento o traslare di stile. Il black metal dei teutoni è un tocco di epicità, mista a tradizione, addirittura con richiami a melodie classiche in “Von Gott gehasst”, sempre con l’intento di essere dissacratori un po’ funamboli e infine validi.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10