(Heavy Psych Sounds) Va riconosciuto che questo è il primo ascolto per gli Electric Citizen nonostante il quattro nel titolo indichi appunto il quarto album in studio. La band nasce infatti a Cincinnati nel 2012 e il nuovo album si rivela come una vera esplosione di bellezza, presentandosi con un solido, variegato e accattivante hard rock/psych. Gli Electric Citizen che negli anni hanno condiviso il palco con Arthur Brown, Pentagram e Fu Manchu, presentano in formazione la soave voce di Laura Dolan che si presta bene a vestire l’anima psichedelica, quanto a fungere da delicato contrasto con l’hard rock. Le tastiere di Owen Lee, anche se a volte in collaborazione con le chitarre di Ross Dolan, portano temi sonori cari agli Uriah Heep e Deep Purple e comunque a quell’uso dell’organo in voga negli anni ’70 e sul finire dei ’60. Il tutto, dunque non solo la voce, le chitarre o le tastiere, rendono i suoni e le atmosfere con quella patina vintage, resa però scorrevole e mutevole lungo il corso di “EC4”. Quaranta minuti altisonanti, robusti e atti a rapire l’attenzione, vittima di quella voce costantemente melodica ma soffusa che in alcuni frangenti ricorda la divina Sonja Kristina dei Curved Air. Nonché dei riff possenti che sembrano sospesi tra il tipico hard rock di un tempo e delle sue tarde derivazioni. I cinque musicisti, completati dalla batteria di Nate Wagner e dal basso di Nick Vogelpohl, si addensano con una maestria ben percepibile. “EC4” sospende ogni riferimento al presente e trasporta l’ascoltatore altrove, in un tempo dove momenti folk, hard rock, psichedelici e rock blues, si susseguono confondendosi tra di loro.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10