(Valery Records) Ricordo bene l’ottimo debut degli Elegacy, “Impressions”: uscì in un momento, il 2005, in cui il power/prog italiano aveva già vissuto il proprio momento di massima gloria, e forse anche per questo non ottenne tutto il successo che avrebbe meritato. I torinesi ci riprovano dieci anni dopo, e anche stavolta il risultato è eccellente: merito anche delle guest star che hanno accettato di partecipare al progetto, Mike LePond, come tutti sanno bassista dei Symphony X, e Mark Zonder, ex batterista dei Fates Warning e da sempre in forza ai Walord. Raffinata e sognante la opener “April Sun”, ma quanto ad atmosfere malinconiche è certamente battuta dall’inizio di “Autumn in Berlin”, che poi si inasprisce e ‘metallizza’ con il procedere dei minuti. “Street Race” è forse il brano che mi ha evocato in modo più netto i Dream Theater: sia per l’alternanza fra parti più aggressive e altre più soft, sia per il suono delle chitarre e la struttura del refrain. Ottime melodie e ottimo lavoro chitarristico in “The Dark Tower”, mentre “The Dragon’s Age”, con mio grande piacere, inclina maggiormente verso il power, nella gloriosa tradizione di Vision Divine, Athena e altri maestri italiani. Grande refrain per “The Other Me”: sarà una mia turba, ma le tastiere in sottofondo mi sembrano riecheggiare il “Theme From the Marriage of Heaven and Hell” dei Virgin Steele… di spessore anche “When the Night Comes Down”, forse la canzone più aggressiva, l’unica per la quale potrebbero essere citati i Symphony X (di solito richiamati ovunque e molto a sproposito). Metallo italiano da sostenere e da gustare: bentrovati Elegacy!

(René Urkus) Voto: 8/10