(Valkos Production) Sono fratello e sorella Davide e Romina Andreozzi del lucchese. Appassionati di musica sin da bambini, hanno poi intrapreso un percorso individuale che ha portato Davide – a margine… ha una vaga somiglianza con Trent Reznor negli anni ’90 – alla chitarra elettrica prima e acustica poi e con quest’ultima ha anche inciso un album solista, mentre Romina ha approfondito con la voce. I due però sono evidentemente uniti artisticamente e sono davvero una raffinata coppia di cantautori. Una ventina di minuti sei pezzi, le due voci in primis, perché la loro passione è certamente il canto, e poi attorno ovviamente ruota un’agile, graziosa, tenera chitarra acustica, qualche sortita dell’elettrica, di stampo ‘gilmouriano’ in “Awakening”, tastiere come scenario, come sfondo. Al primo posto la chiara e a tratti carezzevole quanto poetica voce di Romina, non senza che Davide inserisca la sua gioviale e appassionata vocalità. “Letter of Ourselves” ha toni armoniosi, pathos, tanto e con un duetto ‘statunitense’ nei modi. Si precisa però che gli Elen hanno un’evidente ma fine stile ‘celtico’ nel loro comporre, come testimonia anche la copertina, logo e probabilmente il nome scelto dai due fratelli. “Quietness” è forse il brano più ‘sorprendente’. I modi in cui il tessuto musicale si alterna con la costruzione vocale dei due autori, con Romina in primo piano, ha un suo livello emozionale e melodico intenso. È l’opener dell’album seguita da “On the Other Side”, brano soffice con i due pronti a dividersi le strofe. Un pezzo sognante, armonioso e a suo modo melenso ma nella maniera giusta. “Plato” quanto “Fairy Tale” sono anch’essi dei duetti in cui gli Andreozzi tendono a dividersi gestendo ognuno le proprie linee liriche per brevi ma intensi momenti di unione vocale. Quando l’orchestrazione finale di “Fairy Tale” chiude “Redemption” si avverte come al di là dell’intimismo, della grazia, dell’eleganza e del pathos nella musica, gli Elen dimostrano soprattutto un’originalità per il loro talento nel gestire in maniera forse diversa dal solito da quanto farebbe un classico duetto vocale.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10