(Season of Mist) Tutto iniziò con registratore quattro tracce. Tanti anni fa. Philip Anselmo ci registrò dei brani, materiale che aveva iniziato a comporre fin da ragazzino, fin da quando gli regalarono la prima chitarra. Lui, dopotutto, ha sempre composto cose personali ed introspettive, ma l’intensa vita della sua carriera nel metal ha decisamente travolto ogni minuto di vita, ogni cambio di direzione stilistica, tenendo nascoste quelle creazioni. Ma quei brani rinchiusi in quel quattro tracce non sono mai stati dimenticati, anzi si sono moltiplicati e sono nel tempo diventati parentesi rilassanti da suonare in jam con i vari amici e colleghi, anche loro dentro il ciclone dell’heavy metal. Il tempo poi è passato, gli anni sono trascorsi: Christ Inversion, Necrophagia, i mitici Pantera…. ma anche Superjoint, Superjoint Ritual… i Down, gli Scour, i Philip H. Anselmo & the Illegals… non si è mai veramente riposato o preso una pausa il noto frontman con origini anche italiane. Quando incontrò Stephen Taylor (ex Superjoint e suo chitarrista nei Philip H. Anselmo & the Illegals), tuttavia, quel materiale conservato gelosamente in quel quattro tracce è diventato più significativo, ha preso forma, è cresciuto, è stato oggetti di sessioni, di altre registrazioni, le quali hanno portato alla nascita degli En Minor, un progetto di dark rock atmosferico, lontano dal metal, ma ugualmente profondo e psicologicamente pesante, oltre che lascivo e seducente. Provate ad immaginare la parte lenta della nota si “This Love” e cercate di amplificarne il lato oscuro, sia concettuale che sonoro: ecco, vi state avvicinando a questo capolavoro di meandri oscuri poetici, passionali, lontani dagli eccessi, infinitamente introspettivi e annegati nella mestizia. Nella band militano, oltre a Phil -chitarra e voce- e Steve -chitarra-, la chitarra di Kevin Bond (The Mystick Krewe of Clearlight, ex Superjoint, ex Superjoint Ritual), il violoncello di Steve Bernal, le pelli di Jimmy Bower (anche chitarrista di Down, Eyehategod e The Mystick Krewe of Clearlight, pure lui ex Superjoint, ex Superjoint Ritual… e tra le altre cose ex batterista di Corrosion of Conformity e Crowbar). C’è anche il chitarrista dei Consumned, Calvin Dover qui impegnato con le tastiere, ed anche suo fratello Joiner al basso (bassista anche dei Consumned) oltre che il percussionista Jose Gonzalez. Una line up estesa, capace di dare il tocco emozionale perfetto ad ogni singolo suono. Decadente e quasi rituale “Mausoleums”, grintosa e graffiante “Blue”, guarda lontano verso un infinito con un sole morente, la superlativa “On The Floor”. Suoni e vibrazioni sensuali con “Dead Can’t Dance”, pura decadenza ed infinita tristezza con “Love Needs Love”. Ricche di dettagli “Warm Sharp Bath Sleep” e la sognante “Melancholia”, elettrizzante e rocambolesca -quasi rock- la contorta “This Is Not Your Day”. Strana ed eccitante “Black Mass”, un brano con una chitarra favolosa. Stupenda l’atmosfera che accompagna il viaggio nel dark blues di “Hats Off”, prima della conclusiva e palpitante “Disposable For You”. Album che cela una profondità sentimentale infinita, rappresenta in modo divinamente artistico e completamente avvolgente. Un album oscuramente romantico, deliziosamente depresso: il lato rock della malinconia intrinseca del blues e del dark americana!

(Luca Zakk) Voto: 9/10