copENABLER(The Compound/Creator-Destructor) Secondo album per i Statunitensi Enabler, autori di un ibrido tra hardcore e thrash riconducibile allo stile degli Hatebreed. I brani sono quasi tutti di breve durata, veloci e diretti, alternando sfuriate hardcore a riffs più strutturati di matrice slayeriana e assoli minimali. L’impatto è notevole, senza fronzoli, con linee vocali rabbiose, anche queste di matrice hardcore che aumentano decisamente l’aggressività senza appiattire troppo il sound, rischio che è sempre dentro l’angolo suonando questo genere in cui spesso viene utilizzato un unico registro vocale. Quando pigiano il piede sull’acceleratore, gli Enabler sanno essere devastanti, come in “World Sterilization”, un minuto e mezzo di furia cieca, dalla ritmica terremotante. Non mancano momenti più cadenzati, come il letale mid tempo di “Sickened By The Wake”, caratterizzato da un riff spezza ossa creato per l’head banging più sfrenato. Sporadicamente compare qualche melodia, come nella conclusiva “Consequence”, che parte con un riff slayeriano per poi rallentare nella parte centrale, mentre una ritmica cadenzata conclude il brano. L’efficacia di queste canzoni sta nel loro minimalismo, tanto che quando la band tenta di fare un pezzo più elaborato come nel caso di “Felony” la noia fa capolino e il desiderio di saltare al brano successivo è forte; fortunatamente l’album riprende quota con la successiva “Linear existence”, decisamente più rabbiosa e dinamica. L’intero disco è coinvolgente e la breve durata dei brani fa si che vengano facilmente assimilati e si prestano ad ascolti ripetuti, per una band che, nonostante non abbia inventato niente, sa scrivere pezzi estremamente coinvolgenti.

(Matteo Piotto) Voto: 7/10