
(Autoproduzione) Terzo EP in tre anni per gli Enemynside, tornati in pista con quattro pezzi nuovi di zecca, perfetti per sancire l’evoluzione intrapresa dalla formazione capitolina sin dall’ultimo full length “Chaos Machine”. Il thrash metal proposto dagli esordi è infatti parte integrante dell’ossatura dei brani, che si confermano veloci e aggressivi, con riff incalzanti e vocals rauche e rabbiose, ma il tutto è nuovamente reso maggiormente melodico, con richiami al metalcore presenti in maniera massiccia soprattutto nella title track, per certi versi assai affine ai Trivium più thrashy. “Concrete Jungle” ha invece un approccio più old school, con le chitarre che tornano a ruggire e linee vocali caustiche e meno orientate alla ricerca del ritornello ruffiano rispetto all’opener, che del refrain ne fa il punto di forza. “Carnal Betrayal” ha un taglio più groove metal, a cavallo tra Pantera e Machine Head, mentre “Desolation” è una breve outro che nulla toglie e nulla aggiunge a quanto proposto. La produzione, ad opera di Marco ‘Cinghio’ Mastrobuono, è praticamente perfetta, pulita e fin troppo levigata, quando personalmente avrei preferito un sound più grezzo e ruvido. Devo tuttavia ammettere che tali sonorità si rivelano essere adatte al nuovo corso della band romana, che ancora una volta si è dimostrata in grado di evolversi senza rinnegare minimamente le proprie origini.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10




