(Buil2Kill Records / Audioglobe) Già noto per la sua partecipazione a Unreal Terror e gli storici The Black, il bassista Enio Nicolini incide un album solista che centra alla perfezione con il proprio strumento. Non un album ‘bassocentrico’, ma anzi il quattro corde contorna bene l’insieme compositivo, della musica sprigionata nei dieci pezzi. Un album che vede il ritmo al centro dei brani e l’aggiunta di soluzioni elettroniche, di Former Lee Warner, tese a creare ottime venature di stile, soluzioni improvvise e una serie di effetti che stanno al sound generale proprio come i generatori rinforzavano i suoni degli Hawkwind. Ben Spinazzola alla voce, alla batteria Sergio Ciccoli di Scala Mercalli completano i The Otron. “Cyberstorm” è un esempio di rock/hard & heavy dai tratti appena un po’ futuristici, pseudo industrial e avant-garde. Musica con progressioni nel ritmo, che sfuma nelle atmosfere passando appunto da andature tipicamente rock a cavalcate hard & heavy. Il ritmo è si la spina dorsale delle composizioni, del resto basso e batteria prendono il totale della scena, dando anche una forma di serialità in alcuni scorci, ma la forma dei pezzi sviluppa melodie, alle quali partecipa in maniera fondamentale Ben Spinazzola. Quella vaga essenza spaziale e cybenetica, data da titoli come “5th Dimension” o “Planet X” e la stessa title track, è presente ovunque eppure mitigata da andature improvvise, come infatti in “Warp Machine” e la sua assonanza con i Voivod. Al netto di tutto però è evidente come Nicolini e gli altri siano autori di se stessi, di uno stile chiaro, definito sin dalle prime note dell’album.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10