(Transcending Obscurity Records) Uno dei principali difetti del brutal death è la ripetitività: capita spesso, infatti, che al di là dell’impatto iniziale, della violenza, della profondità della voce o del tasso tecnico messo in mostra dai musicisti, i brani tendano ad assomigliarsi tra loro, risultando prevedibili al punto che riuscire ad ascoltare un disco intero senza sbadigliare diventa un’impresa ardua. Dico questo da grande amante del genere e, proprio perché lo conosco a fondo, devo a malincuore constatarne l’immobilismo. Per fortuna, però, esistono le eccezioni: formazioni in grado di portare una ventata d’aria fresca, rimanendo comunque fedeli al brutal death ma aggiungendo spunti provenienti da altri sottogeneri, rendendo il tutto più vario e dinamico. È il caso degli Enragement. La band finlandese, giunta al quarto album, dimostra la capacità di spaziare dallo slam al black, fino anche al deathcore, il tutto dosato sapientemente all’interno di brani di chiara matrice brutal death. Ne risulta una raccolta di canzoni stilisticamente coerenti tra loro, ma con un rischio di monotonia ridotto al minimo. Le influenze sono a volte evidenti — tanto che è divertente riconoscere richiami ad Aborted, Zyklon o Blood Red Throne — eppure questi riferimenti restano dosati con misura, contribuendo a quella varietà che rende “Exstinguish All Existence” un lavoro scorrevole e godibile anche dopo numerosi ascolti.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10