copensight(Revalve Records) I toscani Ensight nasconono come progetto della sezione ritmica degli Eldritch, ovvero Alessio Consani (basso) e Raffahell Dridge (batteria): a loro si aggiungono il tastierista Gabrielle Caselli, pure ex della band di Terence Holler, il chitarrista Dimitri Meloni, fratello di Raffahell, e il singer Antonio Cannoletta, attivo con i Fallen Angel. I nostri, al primo full-“length” dopo un ep (pure chiamato “Hybrid”) di quattro anni fa, propongono un progressive metal graffiante e intricato, che va più nella direzione ‘pura’ degli Adagio o dei Symphony X che verso i Fates Warning o (direi giustamente) gli stessi Eldritch. Energica e ruggente, ma senza dimenticare il giusto apporto di melodia, “Godfreak”; gradevolmente intricata “The Pain Society”, brano che mostra in particolare la capacità del tastierista Gabriele di creare trame avvincenti. Stentoreo il ritornello della titletrack, che si sviluppa lungo ben sette minuti, lasciando quindi un certo spazio alle scorribande strumentali; si concede a toni più soft, da progressive rock, la semiballad “Words and Dust”. “Falling from above” è un brano con un approccio che vira maggiormente verso il power, tanto che sembra di sentire i Vision Divine degli esordi: certamente una delle vette del platter. Arriviamo così all’immancabile suite, che sfiora addirittura i tredici minuti: di “As the Word falls down” si ricordano soprattutto il potente giro di keys, la veloce e sfrenata sezione strumentale dopo il quarto minuto, e il bellissimo e sentito solo di chitarra dopo il settimo. L’unica cosa che mi sembra davvero mancare al disco (che naturalmente, dimenticavo di dirlo, è un concept) è qualche melodia subito accattivante, che possa costruire un potenziale hit-single: ma molti dischi progressive, come è arcinoto, preferiscono puntare sulla solidità dell’insieme. E così fa anche “Hybrid”.

(René Urkus) Voto: 7,5/10