(Antiq Label) Erroiak di Au Loin, Nuit Macabre e altri progetti, con Sakrifiss, voce, portano avanti Enterré Vivant con il terzo album in sei anni, nei quali hanno visto la luce anche due EP. Erroiak che si occupa di tutta la parte musicale, costruisce lunghi, stranianti e spesso freddi tappeti melodici nei quali sintetizzatori, chitarre volti a creare uno scenario abbastanza evocativo. L’atmospheric black metal dei ‘sepolto vivo’ è come un lungo mantra che alterna fasi decadenti, malinconiche, ad altre gelide e tempestose. La prestazione di Sakrifiss è un elemento che si integra molto bene in queste atmosfere perdute e stranianti, a volte di natura dark metal. Lui infatti passa da un cantato con un canonico scream a alterazioni di questo registro fino a lamenti e rigurgiti vocali che segnano il punto di una abissale caduta verso gli inferi. Sampler, parlati in lingue ignote, intermezzi, elementi folk, fasi dungeon synth e orchestrali sparse, aprono scorci inattesi e pronti a essere accolti in questa fluente massa nera che è “悪罪 (Akuzaï)”. Enterré Vivant è una realtà che attinge da più idee di stile che entrate in questo scenario antico, mistico e a tratti anche teatrale, diventano un insieme unico, definitivo. Un ascolto non propriamente diretto, semplice e ciò anche a causa di un atteggiamento raw con una produzione che lo è altrettanto, eppure con qualche scorribanda in più in questa landa ignota si arriva infine a intravederne le forme. Dal punto di vista concettuale, questo album contiene dieci composizioni incentrate sui dieci peccati buddisti. Questa decina è legata al tema della Seconda Guerra Mondiale vissuta dai giapponesi.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10