copEntropia(Hellthrasher Production) Tuonano dalla Polonia con un debut album che nasconde una lunga storia ed uno sviluppo artistico intenso. Black metal con poderose iniezioni di post metal e concetti deviati che si allontanano da una semplice e definita appartenenza ad un sotto genere. Sei canzoni dai titoli enigmatici (nomi di grandi personaggi della storia) che si sviluppano in un contesto di libertà tecnica stravagante, senza comunque mai venir meno ad un livello di efficacia letale, travolgente, massacrante. Distorsioni trionfali e più vicine ad un black tradizionale su “Dante”, mentre “Gauss” vira dal furioso iniziale ad una sezione riflessiva, pesante, melodica ed oscura. Decadenza e spirito introverso sulla lunghissima “Pascal”, la quale offre scenari vasti, integrando concetti trionfali, ritmiche sconvolgenti, cenni depressivi -grazie anche allo scream del vocalist- e divagazioni post-sinfoniche. Più post-rock l’immensa “Vesper”, un capolavoro che regala otto minuti di apertura mentale. “Tesla” torna su black intenso, mentre la conclusiva “Marat” riesce ad integrare nel black stesso inserti post-metal intensi i quali arricchiscono la resa globale, innalzando il livello di emozioni trasmesse. Quasi cinquanta minuti di arte sonora portata a livelli estremi e capace di diffondere uno stato d’animo etereo, sensibile, riflessivo e meravigliosamente complesso. Un album che anestetizza, destabilizza, sconvolge e poi risveglia, dimostrando un’assoluta capacità creativa da parte dei cinque musicisti.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10