(Onism Productions) Crescono e non si fermano mai i russi Epitimia, i quali giungono al sesto lavoro in soli dodici anni di attività, portando avanti una line up non convezione, composta da un vocalist, un polistrumentista e da una batterista che suona anche il violino, oltre ad offrire l’occasionale voce femminile. Questo “Allusion” riesce ad incrociare del black metal con un post black atmosferico, senza mai totalmente stabilizzarsi nel versante post, piuttosto iniettando dei sentori gothic metal, dando vita ad un disco non particolarmente innovativo ma assolutamente interessante. Un po’ riepilogativo, un po’ un nuovo punto di partenza, questo album vuole riassumere un passato per dar vita ad un nuovo futuro, tanto che le sette tracce sembrano ispirate a tematiche o melodie già affrontate nei cinque dischi precedenti, riconfermando la validità di quanto già fatto, rivisto ora con nuova esperienza e linea creativa. Ed ecco allora che “Clue I: Animist” offre subito atmosfera ma anche un black feroce, lineare ma aggressivo, classico ma con ottimi spunti ed accenti. Più rocambolesca ed accattivante “Clue II: Melencolia I”, canzone con ottimi mid-tempo ed una tendenza depressiva irresistibile ricca di oscura bellezza. Potente “Clue III: Waiting for the Doom”, altro brano con bellissimi spunti DSBM, melodie molto provocanti e linee vocali che si spingono verso un esaltante estremo. Improvviso quanto incantevole l’intermezzo acustico di “Clue IV: I Aspire Like a Bird”, ben collocato in un brano ricco di rabbia ed aggressività. Atmosfere lugubri emergono dalla teatrale “Clue V: Altered State of Consciousness”, brano che offre spazio alla seducente voce femminile. Pesante e crudele Clue VI: Schizophrenia”, prima dell’imprevedibile conclusiva “Clue VII: Post Scriptum”, un pezzo tra psichedelico e post metal, molto rock, molto elettrico il quale poi esplode in black furioso sempre comunque circondato dalle ipotesi sonore di inizio brano. In qualche modo sulla scia di lavori di bands quali Drudkh e Grift, con “Allusion” e, finalmente, con una etichetta capace di promuovere con passione il lavoro di una band, il trio di San Pietroburgo si colloca nel cosmo black di buon livello con intelligenza, qualità ed una release molto gradevole.

(Luca Zakk) Voto: 7/10