(Andromeda Relix / DeathStrom) Gli italiani Eresia si sono formati più di venticinque anni fa e la loro carriera vede quattro album: due agli inizi… poi una lunga pausa (quasi vent’anni) e poi altri due lavori, quello del 2019 ed il nuovo “Neocosmo”. Pur essendo il loro death metal furibondo e deliziosamente tradizionale, si sono sempre messi in mostra per la loro identificativa scelta di cantare in lingua madre, quasi una mosca bianca in mezzo a migliaia di bands mondiali che per la sola ragione di suonare qualche tipo di metal estremo (e non), optano quasi sempre l’Inglese. A dire il vero anche gli Eresia in questo nuovo lavoro si lasciano andare alla lingua straniera… ma solo su un brano, il granitico “The Terrifying Void” in quanto cantato dall’ospite d’eccezione: il mitico Dave Ingram dei Benediction! “Pandemonio” è oscura e sulfurea, un pezzo di puro death metal, carico di riff spacca ossa, con growl infernali ed assoli tanto melodici quanto isterici e spinti all’estremo. Irresistibili i cambi su “La Vendetta del Satiro”, pezzo che mette in seria crisi ogni vertebra. Occulta e lacerante la title track, apocalittica “Il Cimitero dei Dannati”, mentre si rivela essere un capolavoro la pesantissima “Fame d’Aria”, costruita su un’alternanza di ritmi lenti e mortali, mid tempo laceranti ed assalti frontali pensati per non prendere prigionieri. Un death metal che scandisce una poco pacifica discesa verso gli inferi con “L’Ultimo Inganno”, un cinico massacro su “Negato alla Vita”, una traccia tutt’altro che prevedibile capace di rinchiudere nella furia più caotica delle chicche tecniche molto avvincenti. In chiusura la drammatica “Vuoto Terrifico”, altra canzone con disumane accelerazioni ed una chitarra capace di rivelare autentica passione in occasione del’ottimo assolo. Death Metal ricco di putrida purezza, depravata originalità e perversa potenza. Gli Eresia si formarono in un’epoca nella quale il vero death era ancora privo di strane modernità o contaminazioni contorte; oggi, come allora, il trio continua sulla sua strada, non cambia direzione, non ci pensa nemmeno, anzi, appesantisce il suono e venera il vero old-school!

(Luca Zakk) Voto: 8/10