(Hummus Records) Stravagante duo femminile proveniente dalla Svizzera, composto da Martina Berther e Béatrice Graf… rispettivamente bassista e batterista (oltre che entrambe impegnate al microfono)… le quali danno vita ad un vero tandem dei due strumenti con poche altre essenziali aggiunte alternative. Lontane dal rock, lontanissime dal metal… ma decisamente pulsanti, psichedeliche, a tratti punkeggianti, un rock che è un non-rock, per poi tornare ad essere decisamente rock… una specie di variante allucinata di Manu Chau, al femminile, spesso più energetico, più sconvolto. Il fatto che mi venga alla mente Manu Chau deriva anche dalle linee vocali, visto che il duo canta in inglese, in tedesco, in francese, spesso mescolando tutto e dando vita ad uno stream di energia instabile, schizoide, vibrante, al quale è molto difficile resistere, andando poi sulle parole, sui concetti stessi, con certi titoli palesemente provocanti nei loro contenuti sempre socialmente attivi; le ragazze, infatti cantano di trattano di razzismo, posizione sociale delle donne, diversità varie e quella condizione secondo la quale tutte le nostre vite sono costantemente ossessionate ad una performance di qualsiasi tipo. L’impostazione musicale, quel basso-batteria, emerge con prepotenza nell’ottima “Respect My Speck”, brano dal titolo pungente che parla proprio del problema delle diversità di ogni tipo. Ossessiva e sensuale “Hier Kommt Die Welt”, seguita da “Braun”, un altro titolo subdolo per un brano che tratta il problema del razziamo. Nevrotiche “Commandments”, “Dadada” e “Pressés”… brani che messi assieme arrivano a malapena ai cinque minuti totali, proprio per stuzzicare e prendere in giro questa società iper veloce, dove bisogna essere il migliore, il più attivo, quello con l’immagine più bella… e questo ovviamente tutto e subito, assolutamente prima degli altri. “Smell Of Female” è eroticamente ipnotica, canzone che si lascia andare anche in durata giocando su concetti legati a alla lussuria femminile, esplorando musicalmente un dub carnale molto atmosferico. Oscura e palpitante la favolosa “She’s Somewhere”, brano ricco di malinconia, di melodia, con un drumming molto eccitante. Ancora erotismo femminile con l’esplicita e magnetizzante title track, traccia ricca di idee, aperta al punk e sferzata da un groove micidiale prima della chiusura affidata ad un remix elettronico “Commandments” (per l’occasione intitolata “ Commandments Skit”) curato da Martina, la quale si fa affiancare dalla nota produttrice Franca Locher per “Pique Dame”, un favoloso pezzo electro-dance cantato con provocazione in francese. Libere da schemi. Brillanti. Intelligenti. Artiste che mettono la musica davanti a tutto, musica che viene molto prima dell’immagine, quest’ultima -la loro- quasi occultata. Con testi impegnati, Martina e Béatrice si lasciano andare, si divertono, si scatenano, non si danno limite e non dimenticano nemmeno che la musica è anche fatta per ballare. Cercate emozioni? Volete sballare? Volete pensare? Volete divertirvi? Volete rimanere sconvolti? “Wet” è ciò che vi serve!

(Luca Zakk) Voto: 9/10