(Deformeathing Productions) Se il death metal, quello diretto e viscerale come veniva suonato negli anni ‘90, è la vostra passione, gli Eteritus sono esattamente quello di cui siete alla ricerca. I quattro musicisti polacchi sembrano infatti riemergere direttamente dall’epoca nella quale Dismember, Grave e compagni dettavano legge in questo genere, ponendo le basi per quella scena scandinava poi fucina di innumerevoli talenti. Nelle otto canzoni presenti in “Order Of Death” troverete tutti gli ingredienti tipici di quegli anni; riff furiosi ed aggressivi, sezione ritmica sempre sugli scudi ed una voce che risveglia i morti, appunto. A tratti faranno capolino anche vaghi richiami al punk più feroce e diretto, come pure accelerazioni di classica scuola Slayer. Chiaramente sostenitori della filosofia Less is More, gli Eteritus nella loro seconda prova nulla concedono alla modernità: tecnicismi e orpelli, più o meno apprezzati e caratteristici del death metal attuale, sono messi al bando per tutta la mezzora di musica qui presente. L’attaccamento alla vecchia scuola estrema si riflette anche nei suoni, secchi e precisi ma non artificiali come le produzioni degli ultimi anni tendono a proporre. Scorrendo i pezzi, ci troveremo catapultati in una sorta di giostra medievale nella quale le orecchie dell’ascoltatore saranno la vittima designata degli assalti dei quattro polacchi. Canzoni come l’iniziale “Brain Grinder” o “We The Primal” sapranno infatti risvegliare dal torpore anche i più annoiati tra di voi. Dopo il buon debutto del 2016 “Following the Ancient Path”, gli Eteritus si riconfermano formazione degna di nota per tutti gli amanti del metal estremo semplice ma ben eseguito, nonostante una copertina a mio modo di vedere dozzinale e fin troppo stereotipata. Nulla di nuovo, è vero, ma quando ad emergere è la dedizione ed uno spassionato amore per un genere che non molti seguono ancora, il giudizio non può che essere positivo.

(Davide Galli) Voto: 7/10