(Pulverised Records) Nacquero come Necropsy nel 1990 e divennero poi Eternal Darkness. Cinque anni in attività con demo e un EP, poi nel 1995 lo scioglimento con l’annesso decesso per omicidio di uno dei componenti del gruppo. Si sono riformati nel 2019 e solo ora arrivano a pubblicare il loro primo full length con una formazione parzialmente riformulata, di preciso nel comparto chitarre visto che anche un altro elemento e chitarrista nel frattempo è passato a miglior vita. Eternal Darkness sono svedesi e suonano un doom/death metal pesante e oscuro, dai toni decadenti ma molto marcati da un drumming agile e utile nell’arrangiamento delle trame melodiche. Le chitarre quando esprimono quelle melodie meste e malinconiche, sono come lame che tentano di tagliare questa oscurità perenne. John Carlsson, di Eternal Autumn, è alla chitarra solista mentre la ritmica è di Kristian Henriksson degli Svartsyn. Neppure quaranta minuti di funesta, malinconica, opprimente e possente atmosfera di condanna, maledizione, annientamento. Gli Eternal Darkness attraverso una buona produzione esprimono un senso di pura appartenenza al doom con i suoi punti fissi nel death, attraverso uno stile primevo, arcaico ma lucidato al meglio per i nostri tempi. Melodicamente ogni composizione, otto in totale, hanno tutte un proprio quadro identitario che le contraddistingue. La purezza del doom più oscuro e robusto espresso al meglio dopo decenni di oblio per questi cerimonieri svedesi.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10