(Autoproduzione) Cinque anni dopo il buon debut album “Dissension”, gli Ethereal Architect tornano in studio e ci consegnano questo full-length composto da 9 brani ed una bonus track dove mantengono inalterate le loro qualità, sia sul piano tecnico che creativo, arricchendole con un sound ancora più potente e corposo. L’innovazione ed un buon gusto melodico si fondono con armonia, dando vita ad un progressive metal d’impatto che esplode di note e sorprende per la varietà di soluzioni e nel quale emerge una matrice epico-sinfonica. In queste nove canzoni la band spicca per maturità, dimostrandosi capace di optare per una coraggiosa e totale libertà stilistica, attingendo da suggestioni variegate. “Monolith” e’ senz’altro una proposta interessante, ricca di elaborate geometrie, di un songwriting coinvolgente e d’idee chiare in merito ad uno stile che allo stato attuale e’ già molto personale. Penso a brani sontuosi come “Final Escape”, “Revolutions”, o la opener “Kalinago” che a mio avviso rimane uno degli episodi più rappresentativi dell’album, mentre il brano “Obscura” stupisce l’ascoltatore e lo delizia con fraseggi e ritmiche che omaggiano gli Opeth. I presupposti per approcciarsi con interesse all’ascolto di questo convincente e preparato quartetto texano non mancano dunque. Rigorosamente rivolto agli amanti delle sonorità più taglienti e veloci alternate a piccoli frammenti di quiete, più intimistici e morbidi. Un album da gustare fino in fondo che può tradursi in un’esperienza decisamente gradevole.
(Federica Sarra) Voto: 7/10