(Pride & Joy) Tre anni fa recensii con grande piacere il primo disco dei Legend of Valley Doom, fantasy metal opera ideata dall’artista norvegese Marius Danielsen. Oggi scopro che anche suo fratello Peter ha messo su una fantasy metal opera: a parte l’ovvio interrogativo su perché i due non si dedichino allo stesso progetto (e del resto Marius partecipa come chitarrista alle glorie del fratello…), devo dire che anche gli Eunomia, pur senza coinvolgere nomi altisonanti come i LOVD, fanno un ottimo lavoro! Symphonic power metal tastierato e positivo, dunque, in questa prima parte delle “Chronicles of Eunomia”, per tutti coloro che ancora hanno nostalgia del momento d’oro di Rhapsody of Fire, Fairyland, Dragonland, Dark Moor e compagnia fantastica. Solenne “Crystal Sword”, basata su un giro di keys facile a memorizzarsi; ha dei passaggi rhapsodyani (parlo dei primi dischi, eh!) “Dark Horizon”, soprattutto quando rallenta e fa salire il pathos. Imponente anche “Glory to the King”, veloce e piena come le vecchie cose dei Magic Kingdom; si fa apprezzare anche la ballatona “We will not surrender”, un po’ scolastica nel testo ma di roboante atmosfera (e stiamo parlando di un refrain che già al secondo ascolto è stampato in testa). Vaghi elementi folk in “Eternity”, mentre “Freedom Call” ha la maestosità dei primi… Freedom Call, quelli di quel capolavoro che è “Eternity”; dal canto suo, “Dangerous Times ahead” ha forse qualche passaggio ‘riciclato’, ma l’effetto larger than life è pienamente raggiunto. Un disco cinematografico, che non si vergogna di dispiegare in salsa fantasy l’eterna lotta fra il bene e il male.

(René Urkus) Voto: 8/10