copevil(Mighty Music) 30 anni di attesa per il comeback dei danesi Evil, autori di un seminale mini nel 1984… e una delusione assoluta alla pubblicazione del primo full-“length” della loro carriera. Appena 32 minuti (per sette brani più intro) per un disco che non va assolutamente da nessuna parte: produzione impastata, linee vocali di una modernità del tutto fuori luogo (la titletrack sembra un pezzo rap, ma anche “Big Snow” mi mette abbastanza in crisi), passaggi stra-abusati (ma non aspettatevi assolutamente heavy metal vintage) e una incredibile confusione di fondo. Un altro di quei ritorni nostalgici dove è rimasto solo il nome della band (l’unico membro superstite è il batterista Freddie Wolf, che si occupa di ogni cosa tranne del cantato), e questo stesso nome è avvicinato, per mera operazione commerciale, a uno dei videogiochi di Resident Evil (cercate in internet e capirete)… un tale fiasco che non vale neanche la pena di raccontarvi la storia della band: dimenticate l’esistenza di “Shoot the Messenger” e passate avanti. Questo è davvero un album che dovrebbe far imbestialire a morte qualunque defender che si rispetti: diffidate, come sempre, dei siti i cui voti vanno soltanto dall’otto in su, dove una recensione scritta da un ragazzino che non sa niente degli Evil li osannerà per partito preso… e fidatevi di MetalHead.

(René Urkus) Voto: 5/10