(Autoproduzione) Eh si, continuo a dire che Bologna è una fucina per il metal tricolore. Oggi abbiamo tra le mani gli Evilgroove, gruppo dedito ad un sound molto ma molto moderno. L’autoproduzione si assesta su livelli più che buoni, la parte compositiva pure: basso e batteria creano un sostrato fertile su cui attecchiscono chitarre potenti ma anche leggermente melodiche. La voce, accattivante, sa prendere per i capelli quando serve… Il groove del nome del combo si sente in un certo appetito musicale che strizza l’occhio alle produzioni più moderne del metal, dove vari generi si fondono per formare suoni contaminati senza un preciso punto di riferimento. L’atmosfera leggermente orientale non fa che accrescere l’interesse per un platter sincero e dal contenuto corposo e vivo, in continuo mutamento. Mi sembra indicativo il fatto che, ascoltato per intero l’album, non mi sia venuto in mente nessun nome da accostare ai bolognesi. Direi che è un vero punto a favore….

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10