(Comatose Music) Gli Execration di queste righe non sono la band norvegese death metal, bensì americana, del Colorado. Anche loro suonano death metal, ma con tendenze brutal. Il sound degli Execretion è infatti rovinoso, catastrofico, nel senso che la produzione ha permesso un sound sporco, distorsioni cupe prive di frequenze nette e il riffing di conseguenza sembra una poltiglia ribollente. La resa sonora dell’album all’inizio mi ha infastidito, per via di una qualità che mi è parsa sommaria, soprattutto per le qualità dei singoli. L’ascolto ripetuto ha concesso la dovuta attenzione sui pattern che batteria (Kevin Elrod), basso (Shawn Shannon) e le chitarre (Housemann e Palmer) hanno realizzato sovrapponendosi e massacrandosi tra di loro. Le parti veloci sono puro e brutale death metal , diciamo pure alla Cryptopsy, ma i passaggi meno macchinosi e da killer lasciano pensare ai Cannibal Corpse, Morbid Angel e ovviamente ai Deicide. Insomma, alla scena death metal americana. Il basso è un elemento di spicco, ho visto delle foto di Shawn che imbraccia uno Jackson con una decina di corde! Un pazzo, il più furioso e fuso dei cinque. Non ho ancora nominato il growling di Wyatt Houseman, definitiva ciliegina sulla torta di questa sconquassante formazione di Colorado Springs. Gli intrichi e gli intrecci di “Infernal Rites of Exsanguination” sono incredibili, disumani. Il senso di inquietudine, come a trovarsi di fronte all’opera del Diavolo, aleggia in “Serpentine Changeling”. Da lodare anche un altro gruppetto di brani: “Queen Amongst the Wolves”, “Awake the Darkned”, nonostante il suo piglio nettamente alla Deicide, e il grindcore di “The First Death”. “The Acceptance of Zero Existence” è una batosta parzialmente lercia e priva di compromessi. Coraggio, fatevi avanti!

(Alberto Vitale) Voto: 7/10