(Autoproduzione) Che botta di adrenalina questo “Asynapse”, secondo album degli spagnoli Exessus, che si presentano cinque anni dopo il debutto “Time In Coma” con un lavoro a dir poco esaltante. Le influenze dichiarate dalla band spaziano tra il thrash anni ’80 con quello più attuale, senza per questo rinunciare a pesanti parti groove o a melodie ruffiane. Un mix quindi tra Metallica, Testament, Evile, Havok, Pantera e Trivium, eppure sarebbe riduttivo relegare il tutto ad influenze esterne, perché gli Exessus hanno grande personalità, ottima tecnica ed un songwriting particolarmente ispirato. L’opener “Bloodshed” non fa prigionieri, con ritmiche cadenzate e cori vicini all’hardcore ed interessanti linee di basso. “Oblivion” alterna riff cadenzati e rocciosi ad accelerazioni, aperture vicine al prog e ripartenze furiose. “Paths” è decisamente più melodica e quasi radiofonica, per un pezzo catchy di chiara matrice Trivium, anche se lo stacco centrale è decisamente più brutale, prima di diramarsi in arpeggi acustici e soli di buon gusto. “Inner Parasite”, invece, mette in mostra tutto l’amore che i catalani hanno verso Jeff Waters ed i suoi Annihilator. Discorso a parte merita “Notes Of The Soul Pt.2”, piccolo gioiello musicale dove il thrash ed il prog si fondono tra parti rabbiose, delicati e malinconici arpeggi, per più di dodici minuti di pura magia. Peccato solo per la voce di Ivàn Exe, ottimo nelle vocals più energiche, mentre deve lavorare ancora molto sulle tonalità melodiche più basse ed introspettive. Una crescita mostruosa rispetto al debutto per una band che, pur senza inventare nulla, sa rielaborare le proprie influenze con genialità e personalità.

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10