copexotheria(Underground Symphony) Ci hanno messo un po’, i ferraresi Exotheria, per arrivare al debut: il primo demo risale al 1996! E ci voleva effettivamente la Underground Symphony per dare il giusto risalto a questa band dal suono deliziosamente vintage, che mette insieme power metal anni ’90, prog e talora anche elementi più leggeri. “Memory” riverbera subito dei migliori Stratovarius (il ritornello è degno di “Visions”), ma c’è sicuramente un tocco progressive in più nelle parti strumentali. “The Day has come” incorpora anche qualche elemento di hard rock brioso, con le sue tastiere vintage, ma il giro portante è decisamente neoclassico. Per quanto affatto sgradevole, “Lost in Space” si perde un po’ nelle lunghe evoluzioni strumentali che arrivano a farla durare nove minuti; più snella “Time”, basata su un giro molto alla Running Wild. La traccia autotitolata si prende dieci minuti buoni, stavolta meglio gestiti: tutta la seconda parte mi ha fatto pensare ai Dark Moor di metà carriera. “Forever one” è sicuramente la canzone più cangiante: si passa dai momenti prog più incisivi del platter ad altri trionfali e solenni, sempre con le tastiere in primo piano. L’album termina con la velocità a tratti giocosa di “In a Reverie”, che fa tornare l’asse del sound verso la Scandinavia. Godibilmente nostalgici, gli Exotheria si inseriscono con classe nella migliore tradizione del power/prog tricolore.

(René Urkus) Voto: 7,5/10