copextol(Indie Recordings) Allucinato. Sconvolto. Contorto. Imprevedibile. Pieno di rabbia, di furia, ma anche di una luce, la luce generata dalla profonda fede (cristiana) che si rivela nei testi. Musicalmente siamo di fronte ad una opera maestosa, un death metal ultra tecnico, che in un certo senso ricorda Cynic e Carcass, ma che vanta profonde influenze progressive che convergono in una mix unico ed esplosivo. Idee che si inseguono, riff contorti, dissonanze melodiche, armonie sonore. Dieci tracce composte con estrema intelligenza, suonate con immensa tecnica, letale precisione. A livello lirico, gli Extol confermano la loro orientazione religiosa la quale in certe canzoni, come la title track, si avvicinano ad un livello molto vicino al fanatismo. Trovo tuttavia una certa incompatibilità di alcune impostazioni vocali, basate su un growl brutale, a cavallo tra death e black: un modo di cantare che spesso si abbina a concetti oscuri, malvagi, mortali, infernali non è esattamente compatibile con frasi quali “La mia anima adorerà il signore, e tutto ciò che è in me. Esaltate il suo santo nome”. Nonostante questa incongruenza, l’intero disco è un assoluto capolavoro, pieno di follia artistica, di fantasia creativa, di genialità compositiva. Band estremamente sottovalutata, ma di altissimo livello, capace di creare qualcosa di molto diverso da tutto ciò che proviene dalla scena norvegese in questi anni.

(Luca Zakk) Voto: 7/10