(Black Lion Records) Che impressione sentire dei suoni che somigliano, e molto, ai Dissection… Ho sempre avuto una reverenza per gli svedesi, per me rappresentanti di uno dei vertici del black metal. E sentire questo gruppo francese far riecheggiare nuovamente queste sonorità mi suona strano ed entusiasmante allo stesso tempo. Perché se da un lato fa sempre piacere ascoltare omaggi di tal guisa, dall’altro lato so anche – e penso che lo sappia benissimo anche il gruppo qui recensito – che il paragone è di quelli grossi, che smuovono responsabilità non indifferenti. Ma i Faust sembrano maneggiare con cura e sicumera la situazione, con otto solide tracce che giocano a fare il tributo ai grandi del passato sino ad un certo punto. Ci mattono pure personalità, cercano di andare oltre il semplice tributo, riuscendoci in verità solo in parte. La parte, infatti, meno omaggiante è pure quella un po’ più deboluccia, ma siamo comunque su livelli davvero buoni: il disco si fa ascoltare che è un piacere, porta addentro il mondo del black come solo i gruppi degli anni ’90 sapevano fare… e per me questo è già un risultato per molti altri gruppi insperato…

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10