copfalseprophet(Blood Harvest ) I False Prophet nascono verso la fine degli anni ’80 (con il nome di Abattoir) e questo già spiega come mai hanno un sound di quei tempi, appunto ottantiano, old style e più specificamente vicino al thrash teutone dei suoi albori e ancora pericolosamente vicino a Venom e Possessed. La band però è americana e comunque spazia anche nelle impennate thrash stile Bay Area. I False Prophet hanno realizzato un solo album nel tempo e con il nome di Infernal Hierarchy un 7’’. Ebbene, quell’album, “The Second Death”, viene riproposto oggi dalla Heaven and Hell Records in CD e in vinile doppio dalla Blood Harvest Records. Oltre alla scaletta di pezzi della prima edizione, c’è tanto materiale aggiunto che in sostanza dovrebbe essere quanto la band ha realizzato durante la sua esistenza. I sei pezzi che compongono “The Second Death” sono terribilmente oscuri, neri, tetri. Musica che puzza di zolfo e morte. Chitarre e drumming molto thrash/death, contaminata da Celtic Frost, Sodom prima maniera, Destruction e ovviamente dall’ingombrante spettro dei Venom che aleggia nelle linee del riffing. Nulla di nuovo in questo lavoro, già datato di per se, ma assolutamente vivace nell’essere un magma di sensazioni, sonorità e idee macchiate di nero. I titoli ne sono una prova: “In Satan’s Name”, “Diabolic Rites e via dicendo. Un sound comunque seducente. Il resto dei brani che non erano parte dell’album, rendono nota la provenienza statunitense per i False Prophet. L’influsso del thrash americano e non da meno di quelle del death si fanno sentire e dunque ecco che i brani appaiono di fattura e tendenze a volte differenti tra di loro. Anche in questo caso però se siete nostalgici o affascinati da tali sonorità necrotiche e sepolcrali, in questo vecchio materiale troverete spunti piacevoli; non di certo memorabili, sicuramente influenzati da altre realtà, ma allo stesso tempo il tutto è gradevole.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10