copfausttophel(Another Side Records) Capisco che l’abito non fa il monaco, ma nell’era in cui bisogna anche essere un po’ imprenditori di se stessi, i due Fausttophel potevano anche scegliersi una copertina meno improbabile per il genere suonato. La motivazione potrebbe celarsi tra le ispirazioni del duo, cioè lo scrittore Gogol. Siamo nel campo del melodic death metal, con risvolti symphonic e blackened, ma solo per le sezioni veloci. Un tipo di sonorità che per quanto possa essere bilanciata, è comunque foriera di ambientazioni turpi, aggressive, dannatamente metal. La musica di Alexander “Adams” Savinych, polistrumentista e fondatore con altri due componenti (pare non siano più in vita) nel 1999, e del tastierista Valentin “Mau” Samochin (i due sono attualmente parte di band come Doroga Vodana e Ravenant) è un flusso di metal andante che raggiunge una buona estetica nelle fasi symphonic, vedi “Looking for Lights”, canzone nella quale entra una soprano, e quando le chitarre si danno da fare con quelle tipiche ed avvincenti polifonie tanto care al melodic death metal. Momenti quasi pagan o somiglianti a melodie folkloriche (l’incipit di “Spell”), potenziano ulteriormente la qualità di questo mini album che nelle sue sei tracce presenta anche una intro. e una cover dei Kollaps, “Thoughts”. Nessuna partitura innovativa in queste sequenze, ma tutte immediatamente assimilabili e pure nella loro fedeltà ad un genere reso illustre da gente come Edge Of Senity e Gates of Ishtar. Ci sono anche altri nomi addirittura più importanti? Si, è vero, ma i primi non sono di certo dei minori e con i secondi formano un universo musicale al quale i Fausthhoppel in parte si avvicinano.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10