(Melodic Passion Records) Una nuova band di puro heavy metal nata nel 2021… ma non per mano di novellini, anzi, visto che l’idea viene dal vocalist svedese Christian Liljegren (Narnia, The Waymaker, Audiovision, Golden Resurrection) e dal chitarrista connazionale Mats-Åke Andersson (ex Zaragorn, ex Twilight Project). Con loro salgono sul treno il batterista finlandese Jani Stefanović (DivineFire, Solution .45, The Waymaker), Stephen Carlson, il chitarrista norvegese della band solista di Liljegren, ed il bassista svedese Per Schelander (attualmente nella band di Liljegren, ma in passato nei Royal Hunt, in particolare sull’album “Paradox II: Collision Course”). Band internazionale dunque, composta da gente che sa molto bene cosa significhi suonare dell’heavy metal potente, brillante, melodico ed energetico. Ecco quindi questa manciata di canzoni, le quali non aggiungono nulla alla storia, ma riescono a regalare oltre mezzora di musica potente, suonata bene, con un vocalist favoloso, chitarristi fantasiosi e pure quel bassista che crea una base sempre granitica e pungente. Si sentono gli Iron Maiden, ovviamente, ma anche i sopra citati Royal Hunt, gli Hammerfall, ovviamente i Narnia e pure Malmsteen… quest’ultimo quasi ovvio se consideriamo le vere origini del progetto. I Flames Of Fire hanno una storia che risale al 1987, quando i giovanissimi Christian (al tempo con i Venture) e Mats-Åke (all’epoca con i Zaragon) si incontrarono per caso, facendo sbocciare un’amicizia legata dalla passione comune per bands quali Europe, Madison, Yngwie Malmsteen’s Rising Force, Michael Schenker, Ritchie Blackmore’s Rainbow, Iron Maiden e, naturalmente, gli Alcatrazz. Il tempo passò, l’amicizia rimase: Mats-Åke una volta scrisse un intro per la nuovissima band di Christian (i Narnia!), mentre il chitarrista dei Narnia CJ Grimmark, collaborò con Mats-Åke. Incontri, telefonate, la passione, entrambi gli artisti con mille idee nel cassetto… ed ecco che le ‘fiamme della passione’ hanno finalmente preso forma. Nove brani, anzi sette ma rinchiusi dentro un intro epico ed un outro di tendenza virtuosa: subito tirata “Gloria”, vocalist a palla, ritmiche galoppanti, metallo nella sua forma più grezza e pura. Sentori hard&heavy sull’ottima title track, crescendo a-là Jørn con “Madness”, mentre ci sono accenni prog e una chitarra molto più tecnica sulla tuonate “I am”. “Time to Live” alza il tiro: primi album di Malmsteen, quelle progressioni ‘barocche’ incastrate su un power metal che non si ferma davanti a nulla… praticamente un brano che il leggendario axe man svedese non osa più comporre da molto tempo. La lunga suite “Solution” (quasi dieci minuti) porta il livello compositivo più avanti, con un incedere epico, coinvolgente, con linee di basso di un calore infinito, chitarra poetica e linee vocali semplicemente favolose, prima della conclusiva “Soldiers of the King”, traccia musicalmente malmsteeniana fino al midollo, anche se non manca affatto la gloria tipica degli Hammerfall. Album interessante che sa regalare oggi le emozioni che il metallo sapeva elargire con originalità qualche decina di anni fa. I Flames Of Fire intrattengono con un potentissimo vocalist,delle chitarre veramente notevoli capaci di favolosi assoli, una divisione ritmica possente… e questo per alimentare le fiamme del vero e grande metallo ma, prima di tutto, nel nome dell’amicizia e di una infinita passione!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10