coplitaford(Steamhammer / SPV) Lita è un’artista speciale. Non è la rock band famosa per la musica ma anche per tutti gli eccessi e le deviazioni. Lita ha sempre avuto una sua personalità reale, una personalità artistica unica, e ha sempre prodotto musica stupenda. Un artista speciale con musica speciale, musica che va oltre la moda dell’epoca che l’ha resa famosa. La sua musica piace perché ha un valore assoluto che va ben oltre il metal, l’hard rock, o il fatto che in origine fosse una bella ragazza con un chitarra elettrica. Con Lita si parla di emozioni. Ricordo ancora qualche anno fa quando la vidi dal vivo: ero in mezzo al pubblico e parlando con gente a caso mi sono reso conto che eravamo tutti li a godere delle stesse emozioni. Non dimentichiamoci che Lita ha avuto il suo successo per poi dedicarsi alla sua vita privata, ritirandosi sostanzialmente dalle scene. Il suo ultimo album hard rock risale al 1991, poi c’è stato un disco nel 1995 con un cambio di stile, e poi il silenzio fino allo strano “Wicked Wonderland” del 2009. L’anno scorso il ritorno all’hard rock, il genere che l’ha resa famosa, il genere dove probabilmente da il massimo delle sue capacità con il bellissimo “Living Like a Runaway”. Ed ora il live: dodici canzoni piene di emozioni, di vita, di ricordi. Certo, i ricordi: la sensazione che più divagava durante quello spettacolo del 2009 a Monza (Gods Of Metal) tra i presenti era: “Wow, fa quella canzone!”. E sapete cosa vi dico? Tutti cantavano. Tutti cantavano canzoni di vent’anni prima, senza sbagliare un verso, come se fossero le canzoni dell’ultimo album di successo. Fantastico. Lita ha lasciato un segno nel metal, un segno nel mondo del rock! Lo ha lasciato con l’immagine, il look, la musica, la voglia di fare, di essere. “The Bitch Is Back Live”, registrato a Los Angeles circa un anno fa è un esempio di cosa possa fare questa donna su un palco. Pezzi mitici, eterni, che toccano il centro delle emozioni, che toccano il cuore. Materiale dall’ultimo album come “The Bitch Is Back” (il titolo più fico del mondo!), “Relentless”, la stupenda “Living Like A Runaway”, l’intesa “Devil In My Head” presentata al pubblico in maniera sublime cantando praticamente a cappella una strofa intera, e la poderosa e dannatamente heavy “Hate”. Molti nuovi titoli, titoli efficaci, bellissimi, ma anche sufficiente materiale per tornare indietro nel tempo, indietro all’epoca dove molti di noi erano solo dei ragazzini.  Chi non si emoziona con “Hungry”? Con il suo groove, con quella potenza mescolata alla sensualità della voce di Lita, senza dimenticare quel testo così carico di erotismo. E non mancano pezzi dall’album di platino “Lita”: “Back To The Cave”, di nuovo sensuale, “Can’t Catch Me”, potentissima, “Kiss Me Deadly” alla quale è affidato il saluto finale, saluto che nessun fan vorrebbe mai sentire, nella speranza che il concerto non finisca mai. Non manca ovviamente “Close My Eyer Forever”, così struggente, così fantastica, cantata in maniera eccellente. Lita regala anche “Out For Blood” e “Dancing On The Edge” dagli omonimi album, ed offre un concerto che riassume completamente la sua stupenda carriera, il suo valore artistico, la sua unicità come personaggio, come rocker, come icona. E’ solo un live messo su un CD. Ma si tratta di emozione allo stato puro. Queste sono le cose che adoro. E adoro questa artista.

(Luca Zakk) Voto: 9/10