copfrentrum(Autoproduzione) Negli ultimi tempi ho ascoltato per Metalhead molti lavori di carattere underground. Lo sono, underground, per registrazione e vale anche per le release corredate del logo di una qualche etichetta, o comunque per un supporto che ha un sostegno promozionale ben studiato o abbastanza capillare. Release grezze, in fin dei conti, ma che si diffondono e vengono proposte a chiunque e in tutta Europa e altrove. Dovete sapere che questo genere di release possono essere valutate in qualsiasi modo e ovunque, capita dunque spesso che tali lavori non abbiano giudizi univoci. Sono quel genere di release che per il sottoscritto magari sono delle ciofeche e per altri sono dei micro-gioielli, o viceversa. Non che sia necessario andare a capire cosa pensino gli altri (altrimenti io e la redazione non saremmo qui), ma nei contatti con le band  di chi le propone o frequentando i loro canali ufficiali, è consequenziale ritrovarsi nei pareri altrui. Questa perifrasi è doverosa, visto che la black metal band che si è proposta a Metalhead è abruzzese e autrice di una cassetta con tre pezzi. Una release spartana, realizzata in un formato per appassionati e feticisti della musica. Un qualcosa per nulla penalizzante. Anche nel caso di Frentrum ci si trova di fronte ad un qualcosa di grezzo, oltre che oscuro, misantropico e trucido. Black metal però, in fin dei conti. Semplice e bastardo black metal espresso con devozione, giocato con sfumature e percorsi si standard, ma assolutamente di ampio respiro, visto che la durata totale sfiora i 20’. In essi fa parte un classico, “TransylvanianHunger” dei Darkthrone, proposto con un’andatura ridotta ma in sintonia con il clima generale. Insomma, al di là del formato, dell’attitudine e di tutto l’insieme, questo demo altro non è quel genere di release di cui sopra. Una di quelle che in una delle tante webzine sepolcrali si troverebbe con degne citazioni per la sua freddezza e cieca attitudine verso la causa black metal, magari celebrata con lodi per il suo carattere lo-fi (termine indicato sul demo dalla stessa band, messo lì un po’ stile “pure fucking black metal”), cioè raw e sincero. Sincera appartenenza al genere. Nessuna proposta sensazionale, ma ortodossa voglia di esprimere il black metal nella sua forma più tradizionale. Forse in una delle tante webzine qualcuno potrà scrivere che non c’è novità e che tutti i cliché sono rispettati. E’ vero ciò, però è anche vero che bisogna saper essere spontanei e veritieri nel proporre un sound. I Frentrum sembrano sinceri, non so quanto spontanei, anche se il brano “Dalle Profondità dell’Uomo…” mostra qualche idea propria. E’ un demo, un biglietto da visita. Spero sappiate ora chi sono i Frentrum.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10